Una quota sostanziale di Bpco non ? causata dal fumo

15 Feb 2011 Pneumologia

In termini di salute pubblica, una quota sostanziale di casi di broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) ? attribuibile a fattori di rischio diversi dal fumo di sigaretta. Pertanto, secondo l’American thoracic society, per prevenire disabilit? e mortalit? correlate a Bpco si deve insistere sulla prevenzione e contrastare l’esposizione al fumo e ad altri fattori di rischio meno riconosciuti. La raccomandazione si fonda sul lavoro condotto da un sottocomitato ad hoc della American thoracic society environmental and occupational health assembly, focalizzato all’approfondimento delle conoscenze sulla Bpco non dovuta al fumo. Gli autori, del gruppo di studio, guidati da Mark Eisner, rilevano che la frazione della popolazione la cui malattia ? attribuibile al fumo varia dal 9,7% al 97,9% ma risulta inferiore all’80% nella maggior parte degli studi: il dato suggerisce che una quota sostanziale dell’impatto della malattia sia attribuibile a fattori di rischio diversi dal fumo. Sulla base della revisione della letteratura, effettuata dal sottocomitato, si ? concluso che specifiche sindromi genetiche e le esposizioni occupazionali siano causalmente associate allo sviluppo di Bpco. Il traffico e altri inquinanti ambientali outdoor, il fumo passivo, il fumo di biomassa e fattori dietetici risultano associati alla Bpco ma in questi casi non sono soddisfatti i criteri che stabiliscono l’esistenza di una relazione causale. L’asma cronico e la tubercolosi sono associati alla perdita irreversibile della funzione polmonare, ma non ? ancora chiaro se sussistono importanti differenze fenotipiche rispetto alla Bpco che si riscontra tipicamente in ambito clinico.

Am J Respir Crit Care Med, 2010; 182(5):693-718

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