Retinoblastoma: un approccio conservativo

Un nuovo approccio al trattamento del retinoblastoma, che implica la somministrazione della chemioterapia direttamente nell’arteria oftalmica, pu? evitare che si debba procedere alla rimozione dell’occhio nei bambini, ed in alcuni casi pu? anche salvare il visus. Si tratta di una tecnica molto nuova, ma che viene gi? vista come un progresso nel trattamento del retinoblastoma. Esso ? un comune tumore pediatrico che di solito viene diagnosticato prima dei tre anni: il segno di presentazione ? di solito la leucocoria, ma quando viene individuato di solito il tumore ha gi? invaso interamente l’occhio. Le opzioni terapeutiche comprendono crioterapia, fotocoagulazione, radiazioni e chemioterapia endovenosa, ma la maggior parte dei bambini giunge all’osservazione con una patologia tanto avanzata che la sola opzione possibile ? l’enucleazione, che di solito salva la vita del paziente. La nuova tecnica prevede la somministrazione del farmaco tramite un catetere inserito a livello dell’inguine che giunge fino alla carotide e poi all’arteria oftalmica prima che giunga alla retina: la procedura si effettua in anestesia generale, ma su base ambulatoriale. (Ophthalmology online 2008, pubblicato il 14/3)

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