Pi? cadute e fratture con dose annuale di vitamina D

23 Lug 2010 Ortopedia

Nelle donne anziane che vivono in comunit? la somministrazione orale di un’alta dose annuale di colecalciferolo, teoricamente utile a migliorare l’adesione al trattamento, espone in realt? a un maggiore rischio di cadute e fratture ossee. Lo ha stabilito uno studio in doppio cieco, placebo-controllato, condotto su 2.256 donne, di et? pari o superiore a 70 anni e residenti in comunit?, cui ? stata somministrata una dose di 500.000 UI di colecalciferolo oppure placebo. La somministrazione annuale ? avvenuta in autunno o inverno ed ? proseguita per 3-5 anni. Kerry Sanders, del Dipartimento di scienze cliniche e biomediche dell’universit? di Melbourne (Barwon Health), e collaboratori, hanno rilevato un maggior numero di fratture e di cadute nel gruppo colecalciferolo. In totale, infatti, sono state registrate 171 fratture nel gruppo vitamina D e 135 in quello controllo cui hanno fatto riscontro rispettivamente 2.892 cadute in 837 donne e 2512 cadute in 769 donne. Il rischio relativo di incidenza per le fratture nel gruppo colecalciferolo rispetto ai controlli ? risultato pari a 1,26. Analogamente, l’impiego di colecalciferolo, in confronto al placebo, ha mostrato un rischio relativo di incidenza delle cadute pari a 1,31 nei primi 3 mesi dopo la somministrazione e pari a 1,13 nei successivi 9 mesi. L’indagine ha anche previsto un sottostudio in cui 137 donne sono state scelte a caso per un controllo nel tempo dei livelli ematici di 25-idrossicolecalciferolo (25-OH D3) e dell’ormone paratiroideo. Meno del 3% delle donne sottoposte a questi esami aveva livelli del metabolita (25-OH D3) inferiori a 25 nmol/L. La somministrazione della vitamina D ha prodotto livelli di (25-OH D3) pari a 120 nmol/L dopo il primo mese e 90 nmol/L a 3 mesi: i livelli si sono mantenuti pi? elevati, rispetto a placebo, anche dopo un anno.

JAMA, 2010; 303(18):1815-22

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