Il trattamento dell’embolia polmonare anche a domicilio

Interessante per i correlati clinico-organizzativi che ne possono derivare questo studio collaborativo internazionale che ha voluto verificare l’efficacia e la sicurezza del trattamento domiciliare di quelle forme di embolia polmonare (EP) che occorrono in pazienti classificabili come a basso rischio di morte secondo lo score PESI (Tab. 1). Sono stati coinvolti nello studio 19 Dipartimenti di Emergenza in Svizzera, Francia, Belgio e Stati Uniti, che hanno arruolato 344 pazienti con infarto ed embolia polmonare sintomatica, classificabili secondo il PESI come a basso rischio di morte (classi di rischio I o II), randomizzati ad una precoce dimissione (< 24 ore dopo la randomizzazione) o alla prosecuzione del ricovero ospedaliero, tutti comunque trattati con Enoxaparina per via sottocutanea (> 5 giorni) seguita da terapia anticoagulante orale (> 90 giorni). L’outcome primario era il tromboembolismo venoso sintomatico ricorrente entro 90 giorni; quello di sicurezza il sanguinamento maggiore entro 14 o 90 giorni e la mortalit? entro 90 giorni. ? stato usato un margine di non inferiorit? del 4% per una differenza tra gruppo di ricovero e quello del trattamento domiciliare. Tutti i pazienti arruolati sono stati inclusi nelle valutazioni, con l’eccezione di quelli persi al follow-up. Questi i risultati (Tab. 2)
1 solo?(0.6%) dei 171 pazienti trattati a domicilio ha sviluppato una tromboembolia venosa ricorrente entro 90 giorni rispetto a nessuno dei 168 pazienti ricoverati (95% limite di confidenza superiore [UCL] 2.7%, p = 0.011)
in entrambi i gruppi di trattamento solo uno (0.6%) dei pazienti ? morto entro 90 giorni (95% UCL 2.1%, p = 0.005)
un sanguinamento maggiore entro 14 giorni si ? verificato in due (1.2%) dei 171 pazienti trattati a domicilio vs nessuno del gruppo ospedalizzato (95% UCL 3.6%, p = 0.031)
anche a 90 giorni un sanguinamento maggiore si ? verificato in tre (1.8%) dei pazienti trattati a domicilio vs nessuno in quelli ospedalizzati (95% UCL 4.5%, p = 0.086)
la durata media del ricovero ? stata di 0.5 giorni (SD 1.0) per pazienti poi trattati precocemente a domicilio e di 3.9 giorni (SD 3.1) per i pazienti che avevano prolungato l’ospedalizzazione.
Gli AA concludono che sulla base di questo studio di non inferiorit? ? possibile optare per una rapida dimissione e per un trattamento domiciliare dell’embolia polmonare in quei pazienti che sono stati stratificati secondo il PESI come a basso rischio di morte.

Aujesky D et al. Outpatient versus inpatient treatment for patients with acute pulmonary embolism: an international, open-label, randomized, non-inferiority trial. The Lancet 2011; 378 (issue 9785): 41 – 48

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