Utilizzo degli inibitori TK nella leucemia mieloide cronica: studi di farmacoeconomia

Il National Institute for health and Clinical Excellence (NICE) ha prodotto recentemente (aprile 2012) un documento in cui vengono individuate le caratteristiche farmacoeconomiche dei 3 farmaci (imatinib, dasatinib, nilotinib) inibitori delle tirosinkinasi (TK) che sono attualmente indicati per il trattamento della leucemia mieloide cronica (LMC). La LMC è una malattia mieloproliferativa cronica che colpisce da 1 a 2 persone ogni 100.000 abitanti e rappresenta il 15-20% circa di tutte le leucemie dell’adulto, con simile percentuale nel sesso femminile e maschile; può manifestarsi in ogni età, con età mediana di comparsa intorno ai 58 anni e con assoluta rarità in età infantile. Più del 90% dei pazienti presenta positività del cromosoma Philadelphia che risulta dal gene di fusione bcr/abl codificante per una proteina tirosinkinasica che, controllando la proliferazione, determina il “vantaggio proliferativo” delle cellule ematopoietiche. Sono stati valutati i risultati di trials clinici di buona qualità DASISION (dasatinib vs imatinib) e ENEST (nilotinib vs imatinib). L’agenzia britannica ha formulato l’impossibilità di differenziare dasatinib e nilotinib per quanto attiene il grado di efficacia clinica, mentre l’uso di dasatinib si è dimostrato meno “cost-effective”. Le conclusioni hanno portato quindi alla raccomandazione di rimborsabilità di nilotinib come prima linea di trattamento e nei pazienti resistenti e/o intolleranti alle dosi standard di imatinib. È stato inoltre ribadito di porre attenzione all’utilizzo di dasatinib e nilotinib in pazienti con potenziali possibilità di allungamenti del QT.

NICE technology appraisal guidance 251, april 2012
guidance.nice.org.uk/ta251

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