Postinfartuati diabetici: meno aritmie ventricolari con omega-3

31 Ago 2012 Cardiologia

Un’integrazione di omega-3 a basse dosi riduce il rischio di eventi correlati ad aritmia ventricolare nei pazienti postinfartuati con diabete di tipo 2. Il dato giunge da una ricerca olandese condotta da Daan Kromhout, dell’università di Wageningen, e colleghi, su 1.104 soggetti con pregresso infarto miocardico e affetti da diabete, di età compresa tra 60 e 80 anni. I partecipanti sono stati randomizzati in quattro gruppi a ognuno dei quali è stata assegnata una supplementazione – da assumere per 40 mesi – di diversi tipi di margarina: tre con un contenuto aggiuntivo di omega-3, una placebo. I pazienti hanno consumato in media 18,6 g di margarina al giorno, equivalenti a un’assunzione additiva di 223 mg di acido eicosapentaenoico (Epa) più 149 mg di acido docosaesaenoico (Dha) più 1,9 g di acido alfa-linolenico (Ala) nei gruppi di trattamento attivo. Nel corso del follow-up, 29 soggetti hanno sviluppato eventi correlati ad aritmia ventricolare e 27 hanno subito un infarto miocardico. Rispetto ai pazienti del gruppo placebo, i soggetti nel gruppo Epa-Dha-Ala hanno avuto meno eventi correlati ad aritmia ventricolare (hazard ratio, Hr: 0,16). Gli omega-3, inoltre, hanno ridotto l’endpoint combinato costituito da eventi correlati ad aritmia ventricolare e infarto fatale (Hr: 0,28). 

Diabetes Care, 2011; 34(12):2515-20

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