I marcatori di RM predicono gli outcome del trattamento per la sclerosi multipla

I marcatori surrogati di RM predicono con precisione gli effetti del trattamento della sclerosi multipla recidivante remittente

Contesto

Una meta-analisi di studi randomizzati sulla sclerosi multipla recidivante remittente pubblicata nel 2009 ha mostrato una relazione quantitativa tra gli effetti del trattamento individuati su lesioni rilevate dalla risonanza magnetica e recidive cliniche. Lo scopo del nostro lavoro è stato quello di convalidare tale relazione utilizzando i dati provenienti da un set ampio e indipendente di studi clinici sulla sclerosi multipla.

Metodi

Abbiamo eseguito una ricerca in Medline per individuare studi clinici che valutato analizzato farmaci modificanti la malattia per la sclerosi multipla recidivante remittente, pubblicati tra il 1 settembre 2008 e il 31 ottobre 2012. Abbiamo estratto i dati relativi agli effetti del trattamento sulle lesioni rilevate dalla RM e sulle recidive da ciascuno studio e la correlazione delle relative misure log trasformate di tali effetti terapeutici è stata valutata mediante analisi di regressione lineare ponderata. Abbiamo stimato il valore R2 per quantificare la forza della correlazione e abbiamo utilizzato un test di interazione per valutare un’eventuale differenza della curva rispetto all’equazione stimata in precedenza. Abbiamo altresì condotto alcune analisi di sensibilità

Risultati

Abbiamo individuato 31 studi idonei che hanno fornito dati relativi a 18.901 pazienti affetti da sclerosi multipla recidivante remittente. L’equazione di regressione derivata utilizzando i dati provenienti da questi studi ha evidenziato una relazione tra gli effetti del trattamento concomitante sulle lesioni rilevate dalla RM e le ricadute (curva = 0,52; R2=0,71) pressoché identica alla stima precedente (pinterazione=0,45). Dall’analisi degli studi di fase 2 e 3 che avevano analizzato gli stessi farmaci è emerso che gli effetti delle lesioni rilevate dalla RM nell’arco di brevi periodi di follow-up (6—9 mesi) sono in grado di predire inoltre gli effetti sulle ricadute nell’arco di periodi di follow-up più lunghi (12—24 mesi), con effetti riportati sulle ricadute compresi negli intervalli di previsione al 95% in otto studi su nove.

Interpretazione

I dati da noi ottenuti indicano che è possibile prevedere con precisione l’effetto di un trattamento sulle ricadute osservando l’effetto di quel trattamento sulle lesioni rilevate dalla RM, implicando una possibile considerazione del ricorso ai marcatori della RM quali endpoint primari per studi clinici futuri sui trattamenti per la sclerosi multipla in determinate situazioni, come ad esempio nel caso di studi su farmaci generici o biosimilari di farmaci i cui meccanismi di azione siano ben noti oppure nel caso di studi in ambito pediatrico per l’analisi di farmaci già approvati per gli adulti.

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