Infezione da H.pylori: nuove indicazioni da Maastricht

Dalla consensus conference di Maastricht , giunta alla sua quarta edizione, arrivano gli aggiornamenti per il Management dell’infezione di Helicobacter pylori. Tra gli autori del documento di consenso ci sono anche diversi clinici italiani

Il management dell’infezione da Helicobacter pylori è stato sottoposto a revisione nell’ambito della quarta edizione della consensus conference di Maastricht/Firenze con la partecipazione di 44 esperti, tra cui italiani, aderenti all’European helicobacter study group. Ne sono scaturite raccomandazioni per la pratica clinica frutto delle analisi effettuate in 3 workshop separati le cui conclusioni sono state infine sottoposte a votazione in assemblea plenaria. Il primo workshop si è occupato di indicazioni e controindicazioni per la diagnosi e il trattamento focalizzandosi su dispepsia, impiego di aspirina o Fans, malattia da reflusso gastroesofageo (GORD) e manifestazioni extra-intestinali dell’infezione. Gli statements precisano che l’eradicazione di H pylori determina un miglioramento a lungo termine della dispepsia in un paziente su 12 con dispepsia funzionale mentre, in media, lo status di H pylori non ha effetto sulla severità e ricorrenza dei sintomi e sull’efficacia della terapia per la GORD. L’infezione si associa ad un aumento del rischio di ulcere gastroduodenali nei pazienti in trattamento con Fans e aspirina a basse dosi ed emerge evidenza a sostegno del link con anemia da deficienza di ferro non altrimenti spiegata, porpora trombocitopenica idiopatica e deficienza da vitamina B12: in presenza di tali disordini H pylori dovrebbe essere ricercato ed eradicato. 

Raccomandazioni per il trattamento
Il secondo workshop ha delineato i cardini del trattamento per l’infezione. La tripla terapia contenente PPI e claritromicina dovrebbe essere abbandonata laddove i tassi di resistenza a claritromicina siano superiori al 10-15%: si raccomanda invece il ricorso alla terapia quadrupla con bismuto in prima linea empirica, e se questo regime non è disponibile si invita ad usare una terapia quadrupla senza bismuto o un trattamento sequenziale. Nelle aree in cui la resistenza a claritromicina è bassa, i regimi su base empirica contenenti claritromicina sono raccomandati in prima linea con l’alternativa della terapia quadrupla contenente bismuto. L’impiego di PPI ad alte dosi due volte al giorno aumenta l’efficacia della tripla terapia mentre l’estensione del regime triplo con claritromicina e PPI da 7 a 10-14 giorni migliora i tassi di eradicazione di circa il 5%: i regimi contenenti metronidazolo o amoxicillina sono equivalenti. Dopo fallimento della terapia contenente PPI e claritromicina, si raccomanda una terapia quadrupla contenente bismuto o tripla con levofloxacina. Dopo fallimento della terapia di seconda linea il documento consiglia di basare le successive scelte terapeutiche sul test di suscettibilità antimicrobica. Infine il terzo workshop ha preso in considerazione il tema della prevenzione del cancro gastrico, di cui H pylori è il più consistente fattore di rischio, e di altre complicazioni. Si ricorda che estensione e severità della gastrite insieme ad atrofia si associa in modo positivo al cancro gastrico: l’eradicazione di H pylori può arrestare la progressione dell’atrofia e ridurre il rischio di sviluppo di cancro. 

Gut 2012; 61: 646-664

 2,930 total views,  1 views today

Search

+